Buone Pratiche di Economia Circolare

In questa sezione è presente una panoramica delle Buone Pratiche di Economia Circolare, sviluppate dagli stakeholder del territorio nazionale (aziende, associazioni, istituzioni), impegnati in percorsi orientati alla chiusura dei cicli ed alla prevenzione e valorizzazione delle risorse ad ogni livello della catena del valore, nella realizzazione di nuovi modelli di business e progettazione nei sistemi industriali, urbani e territoriali. Ciò al fine di favorire la conoscenza e la diffusione delle eccellenze ed il modo italiano di fare economia circolare, “the Italian way for circular economy”, e promuovere una proficua replicabilità/adattamento dei casi di successo già numerosi nel nostro Paese.

Il database ICESP delle buone pratiche (BP) si alimenta e aggiorna grazie alla collaborazione di tutti i partecipanti ICESP che condividono la propria esperienza, compilando le schede di buone pratiche di economia circolare.

Per facilitare la sottomissione delle BP, in particolare capire quali siano le informazioni da fornire, verificare che una soluzione operativa, una prassi adottata, e/o una soluzione di business sia effettivamente una BP di economia circolare, è stata realizzata una linea guida di supporto:

 Scarica la linea guida delle Buone Pratiche

È possibile effettuare ricerca di BP tramite filtri, scaricare la scheda delle BP e richiedere informazioni alle organizzazioni proponenti o a ICESP (info@icesp.it).

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Dagli scarti agroalimentari, attraverso tecniche di estrazione sostenibili (es. estrazione con fluidi supercritici), si ottengono composti bioattivi da utilizzare in campo alimentare, nutraceutico e cosmetico. Gli scarti agroalimentari sono inoltre utilizzati per la formulazione di diete destinate ad insetti, poiché rappresentano substrati ottimali e a basso costo per migliorarne la crescita e la composizione nutrizionale rendendo sostenibile il loro allevamento. Dalla bioconversione da parte degli insetti, si ottengono da un lato farine ad alto contenuto proteico e dall’altro residui dell'allevamento (frass, esuvie, ecc.) utili per la produzione di fertilizzanti naturali/ biostimolanti e di biopolimeri di interesse industriale (chitina e chitosano).
Il contenitore è stato progettato in maniera tale da interagire direttamente con l’utente, consentendo a questi ultimi il conferimento delle mascherine in maniera corretta, semplice e tracciabile. SMAK si presenta come un cilindro di 55 cm di diametro e 135 cm di altezza. La struttura si divide in tre sezioni cilindriche, che permettono rispettivamente il conferimento (tale sezione è collegata all’elettronica e ai dispositivi necessari per il funzionamento del bin), la sanificazione, lo stoccaggio del materiale trattato. Parallelamente al progetto è stato condotto uno studio sperimentale sul recupero delle mascherine attraverso un processo di riciclo meccanico e chimico finalizzato al recupero di materia, secondo un approccio complementare di riciclo.
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Organizzazione o Società: http://enea.itTipologia di OrganizzazioneServizio pubblicoPaese: ItaliaArea: Materie prime secondarieSettore: Tutti i settoriLivello di applicazione: Nazionale
Si tratta di uno strumento di diagnosi aziendale delle risorse con interfaccia web che, per il tramite del Gestore della Piattaforma, ha l’obiettivo di orientare l’azienda verso il risparmio e l’ottimizzazione delle risorse secondo un approccio di economia circolare.

Lo strumento permette di effettuare un’analisi integrata del sistema di gestione delle risorse aziendali (materiali, acqua, servizi, capacità) al fine di ottenere un efficientamento interno (ottimizzazione e valorizzazione a livello aziendale) ed esterno (valutazione di approcci cooperativi e di scambio, implementazione di percorsi di simbiosi industriale sul territorio).

La conoscenza e la mappatura delle risorse aziendali consente di identificare soluzioni di efficientamento interno e, sfruttando le stesse funzioni di matching presenti sulla Piattaforma, permette di individuare le possibili sinergie in input ed in output con interlocutori esterni.
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Organizzazione o Società: http://www.enea.itTipologia di OrganizzazioneEnte pubblicoPaese: ItaliaArea: Materie prime secondarieSettore: Tecnologia digitaleLivello di applicazione: Nazionale
La piattaforma di simbiosi industriale è uno strumento online che permette alle aziende del territorio nazionale di registrarsi e di entrare a far parte di un network di imprese con l’obiettivo di condividere i propri input ed output in un’ottica di economia circolare.Il network ha l’obiettivo di mettere in relazione domanda e offerta attraverso delle ricerche specifiche che tengono in considerazione diversi fattori tra cui: la regione di appartenenza, un areale specifico, una distanza fissa, una risorsa specifica, etc.
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Organizzazione o Società: ENEA Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economi…Tipologia di OrganizzazioneEnte pubblicoPaese: ItaliaArea: ConsumoSettore: Sviluppo sostenibileLivello di applicazione: Aree produttive
L'individuazione di una metodologie semplice e affidabile per valutare l'impatto dei prelievi e consumi idrici sui bacini locali, può svolgere un ruolo fondamentale nell’analisi della gestione della risorsa idrica in tutti i settori produttivi. In particolare, in cicli produttivi industriali ad elevata idro-esigenza, questo tipo di pratica costituisce un supporto fondamentale alla pianificazione in ottica di incremento del livello di circolarità della gestione del bene e della sostenibilità ambientale. La pratica prevede l’uso di indici sintetici calcolati sulla base di dati relativi all’uso del bene nei cicli produttivi di facile reperimento e di dati relativi alla disponibilità idrica territoriale a scala di sottobacino. La valutazione sulla gestione della risorsa idrica a livello aziendale è effettuata tramite il calcolo dei seguenti indici:1) Indice di stress di consumo e prelievo (WCSI); Indice di impatto complessivo (OFBI) e indice di riutilizzo interno (IWR).
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Organizzazione o Società: ENEA Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economi…Tipologia di OrganizzazioneEnte pubblicoPaese: ItaliaArea: Gestione rifiutiSettore: Gomma e materie plastiche, RiciclaggioLivello di applicazione: Unione Europea
L’ENEA ha sviluppato una tecnologia per la produzione di un olio di pirolisi e un materiale adsorbente da plastiche RAEE utilizzando
catalizzatori zeolitici ricavati da un altro scarto, ovvero le ceneri di carbone. E’ stato realizzato un reattore a letto fluidizzato alimentato in
continuo e provvisto di un sistema di condensazione dell’olio di pirolisi. La qualità dell’olio viene migliorata con vapore acqueo a 250-300 gradi
per ridurre la quantità di idrocarburi pesanti e idrocarburi combinati con azoto, bromo e cloro, in modo che possa essere una fonte di prodotti
utili per la chimica di sintesi. Il char invece è stato attivato mediante reazione combinata con urea e idrossido di potassio allo scopo di
aumentarne la superficie specifica e utilizzarlo come adsorbente.
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Organizzazione o Società: ENEA Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economi…Tipologia di OrganizzazioneEnte pubblicoPaese: ItaliaArea: Materie prime secondarieSettore: Altro, Gomma e materie plastiche, RiciclaggioLivello di applicazione: Filiera
L’obiettivo dell’attività è stato quello di valorizzare la frazione plastica stirenica presente nei RAEE mediante lo sviluppo di un processo di riciclo meccanico tramite estrusione di filamenti per stampanti 3D, sperimentando la fattibilità di un potenziale alternativa green al filo commerciale costituito da polimeri stirenici vergini. La reale applicabilità di questa tipologia di rifiuti in plastica per la stampa 3D è stata verificata su plastica appartenente a diversi gruppi di RAEE campionati in due impianti di trattamento: tutti i campioni sono stati sottoposti a identificazione spettrofotometrica e a caratterizzazione chimico-fisica per selezionare i più idonei a questo scopo, ovvero polimericamente omogenei, privi di impurezze e con un basso contenuto di alogeni e composti inorganici. In seguito, sono stati lavati, ridotti a una granulometria inferiore a 4 mm ed estrusi in filamenti di diametro di 1,75 mm.
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Organizzazione o Società: ENEA Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economi…Tipologia di OrganizzazioneEnte pubblicoPaese: ItaliaArea: ProduzioneSettore: Tutti i settoriLivello di applicazione: Nazionale, Filiera
All’interno del progetto RECiProCo è stata progettata e sviluppata una piattaforma Software denominata “RECiProCo”, ed un QR code, accessibili gratuitamente alle aziende (https://simulatore.reciproco.enea.it/#/home), per l’acquisizione e il calcolo di indicatori utili per misurare e comunicare la circolarità dei prodotti in ottica di ciclo di vita, per supportarle sia nella comunicazione della circolarità dei loro prodotti in modo completo ed adeguato verso il consumatore finale e le aziende, in ottica B2B, sia nell’identificare aree di miglioramento per ridurre gli impatti dei prodotti in chiave di eco-progettazione e di economia circolare. Sono previste molteplici tipologie di ruoli, supportati da meccanismi di profilazione per la personalizzazione delle specifiche funzionalità. I ruoli predefiniti sono: azienda, referenti ENEA e amministratore della Piattaforma (ENEA).
Organizzazione o Società: http://www.enea.itTipologia di OrganizzazioneIstituto di ricercaPaese: ItaliaArea: Innovazione e investimentiSettore: Tutti i settoriLivello di applicazione: Unione Europea, Internazionale, Nazionale, Aree produttive, Filiera
La sfida per l’Italia e l’obiettivo di ENEA è quello di dimostrare il ruolo di ETV per facilitare la transizione del nostro Paese verso l’economia circolare e conseguire alcuni degli obiettivi definiti dalla Strategia Nazionale Italiana per l’Economia Circolare (SNEC).
Sebbene il numero di tecnologie italiane verificate con ETV dimostri che un interesse ad adottare questo strumento, diverse sono le cause che ne ostacolano la diffusione e l’adozione. In primo luogo, la mancata conoscenza di questo schema, in secondo luogo, la normativa e le policy non menzionano ETV e ciò impedisce l'integrazione di questo schema con i programmi di sviluppo e le politiche di innovazione. Perciò ENEA ha sviluppato un Policy Brief e una Roadmap per la diffusione di ETV in Italia, mettendo in evidenza il suo ruolo nella transizione circolare e in particolare in supporto alla SNEC, con riferimento ad alcuni suoi Obiettivi Specifici.
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Organizzazione o Società: ENEATipologia di OrganizzazioneIstituto di ricercaPaese: ItaliaArea: Materie prime secondarieSettore: Cibo e bevandeLivello di applicazione: Nazionale
Le molecole bioattive dei tegumenti vengono estratte con le stesse acque di pelatura, in modo tale da non usare altra risorsa idrica o solventi organici. Gli estratti contenenti le sostanze preziose vengono sottoposti ad una sequenza di processi di separazione a membrana, ottenendo così frazioni acquose arricchite di molecole bioattive. Tali frazioni vengono quindi essiccate mediante spray drying per ottenere prodotti in polvere facilmente conservabili e dosabili.
Logo Società Cooperativa - Impresa Sociale Reware
Organizzazione o Società: Società Cooperativa - Impresa Sociale Reware Tipologia di OrganizzazioneSocietà cooperativaArea: ConsumoSettore: Elettronica, Impresa sociale, Riparazione e riuso, Tutti i settoriLivello di applicazione: Globale
Ricondizioniamo computer professionali dismessi da grandi aziende.
Si tratta di PC che, a differenza di quelli cosi detti "commerciali" (per il mercato consumer), sono molto più prestanti, solidi, riparabili e upgradabili e avevano, in origine, un prezzo molto più alto dei computer consumer.
Si tratta inoltre di apparecchiature che le grandi aziende cambiano molto più velocemente di quanto non lo facciano privati e piccoli organizzazioni, pertanto hanno un valore di uso residuo, misurabile sia in valore economico che in anni residui di vita utile, ancora molto significativo.
Questi prodotti, quando ricondizionati (test completo, eventuale riparazione, aumento di Ram, sostituzione di disco e reinstallazione) vengono poi venduti a piccole e medie aziende, organizzazioni no profit, piccoli enti pubblici e privati.
Si tratta di un alternativa a prodotti di fascia economica per il mercato consumer oppure, in alcuni casi, a prodotti di fascia professionale altrimenti inaccessibili per molti.
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Organizzazione o Società: ENEA Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economi…Tipologia di OrganizzazioneEnte pubblicoPaese: ItaliaArea: Materie prime secondarieSettore: Riciclaggio, Sviluppo sostenibileLivello di applicazione: Unione Europea, Internazionale, Globale, Nazionale, Regionale, Aree produttive, Filiera, Cooperazione e sviluppo
L’ENEA ha sviluppato una tecnologia dedicata al recupero di materiali da schede elettroniche per via idrometallurgica che fa riferimento a due brevetti relativi ad un processo chimico e ad un macchinario che permette di ottimizzare le operazioni (Processo idrometallurgico per il recupero di materiali dalle schede elettroniche, attestato di brevetto per invenzione industriale n. 0001422872; PCT/IB2014/065131; Gruppo per la realizzazione di un recupero idrometallurgico dei materiali dalle schede elettroniche, attestato di brevetto per invenzione industriale N. 0001428567; PCT/IB2016/050763).
Un prototipo di questo macchinario è stato inserito all’interno dell’impianto pilota denominato ROMEO (Recovery Of MEtal by hydrOmetallurgy) per
verificare i parametri di processo nell’ottica del trasferimento della tecnologia all’industria.
Organizzazione o Società: http://cetma.itTipologia di OrganizzazioneIstituto di ricercaPaese: ItaliaArea: Materie prime secondarieSettore: Costruzione (generale), Ecodesign, RiciclaggioLivello di applicazione: Internazionale
Sviluppo di una metodologia di riciclo degli scarti di produzione di manufatti in calcestruzzo prefabbricato, attraverso un processo di trasformazione degli scarti in aggregati riciclati, idonei per la produzione di nuovi elementi prefabbricati in calcestruzzo. Il processo è costituito dalle seguenti fasi operative: identificazione e selezione delle diverse tipologie di scarto, frantumazione preliminare, frantumazione primaria, vagliatura e pulizia, frantumazione secondaria, lavaggio, stoccaggio delle diverse frazioni granulometriche, immissione aggregati riciclati nel ciclo produttivo di nuovi manufatti, in sostituzione degli aggregati vergine. La metodologia proposta consente di arrivare a sostituzioni dell’aggregato riciclato, fino al 100%, senza inficiare sulle proprietà fisico-meccaniche del prodotto finale, tuttavia, i limiti normativi per la certificabilità dei prodotti in calcestruzzo prefabbricato, ne consentono un utilizzo massimo del 15%.
CETMA-Centro di ricerche europeo di tecnologie design e materiali
Organizzazione o Società: https://www.cetma.it/Tipologia di OrganizzazioneIstituto di ricercaPaese: ItaliaArea: Materie prime secondarieSettore: Costruzione (generale), EcodesignLivello di applicazione: Internazionale
L’idea alla base della buona pratica è lo sviluppo su scala industriale di un processo di upcycling di schiume rigide in PU provenienti principalmente dai RAEE freddo-clima per produrre pannelli termoisolanti per il settore delle costruzioni. I pannelli saranno realizzati mediante tecnologia combinata airlay+thermobonding: le scaglie di PU da ririclo e gli altri componenti della formulazione sono intimamente miscelati attraverso l’azione di flussi di aria e successivamente depositati su un nastro permeabile all'aria in movimento. Il web deposto è infine consolidato, mediante riscaldamento in un forno, all’uscita del quale si ottiene una lastra dotata di stabilità dimensionale. Il vantaggio principale nell'utilizzo dell'airlay risiede nell'ottenimento di un perfetto controllo dell'uniformità della densità del pannello. Il processo è già stato sviluppato su scala industriale e necessita di essere ottimizzato con riferimento alla resistenza al fuoco, e per aumentarne la produttività.
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Organizzazione o Società: ENEA Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economi…Tipologia di OrganizzazioneEnte pubblicoPaese: ItaliaArea: ConsumoSettore: AgricolturaLivello di applicazione: Unione Europea, Globale
La buona pratica prevede l’implementazione di un sistema di monitoraggio della qualità delle acque reflue trattate in impianti di depurazione civili in ottica del successivo riuso in ambito agricolo. Il sistema di monitoraggio oltre alla strumentazione di controllo real-time dei parametri qualitativi delle acque reflue depurate, è in grado di acquisire ed elaborare i dati prevedendo quindi la regolazione automatizzata di pratiche di fertirrigazione in modo sicuro ed in base le esigenze idriche e nutrizionali delle culture. L’utilizzo delle acque reflue depurate comporta anche un apporto di macronutrienti alle coltivazioni e, di conseguenza, garantisce la modulazione dei piani di fertilizzazione ed il minore consumo di fertilizzanti chimici di sintesi.
La pratica si pone in linea con i dettami del Reg. (EU) 2020/741 che stabilisce le prescrizioni minime per il riutilizzo dell’acqua ai fini irrigui in agricoltura.