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Progetto IN.TE.SE. - modello per gestire i rifiuti nelle aree disperse

Organizzazione

E.R.I.C.A. Soc. Coop.
Associazione multi-stakeholder
E.R.I.C.A. Soc. Coop.

Localizzazione della buona pratica

Cuneo
Piemonte
Italia

PACA

Francia

Lingua originale della buona pratica
Francese
Italiano
Area
Settore
Altro Settore
Rifiuto Organico
Target Groups
Amministrazioni, Consorzi e abitanti delle aree coinvolte nel progetto
Tipo di finanziamento
Programma UE
Livello di Applicazione
Rurale
Filiera
Ambito tematico
Approccio Integrato Territoriale
Durata
Motivazione

Il 30% dei rifiuti prodotti sono compostabili. Tutte le municipalità presso cui è stata realizzata la sperimentazione non presentano un servizio di raccolta rifiuti dedicato alla sola componente organica, che viene conferita dalle utenze con il rifiuto indifferenziato,  la scelta di questi Comuni è quindi stata effettuata per incrementare i servizi offerti ai cittadini riducendo l’impatto derivante dallo smaltimento del rifiuto organico con quello indifferenziato.

Nel territorio delle aree test , laddove non era inizialmente prevista la raccolta dell’umido è stato possibile attivare nuovi servizi di compostaggio collettivo o individuale tramite la fornitura di compostiere manuali o elettromeccaniche.

Descrizione

Definizione di un modello innovativo per la gestione dei rifiuti urbani in area alpina e in aree disperse. Le attività riguardano la prevenzione, il riuso, l’innovazione nella raccolta differenziata dei rifiuti e in particolare l’autocompostaggio. Attivazione di Compostiere in aree disperse dei territori coinvolti e per alcune grandi utenze non domestiche, al fine di valorizzare la materia organica, trasformandola in compost, eliminando il servizio di raccolta dell’umido o deviandolo dal flusso di rifiuto indifferenziato, consentendo alle utenze di gestire direttamente e autonomamente i rifiuti e abbattendo gli impatti da questo generati. La sperimentazione è stata realizzata seguendo due modalità differenti: compostaggio individuale realizzato singolarmente da un’unica utenza attraverso la propria compostiera di tipo manuale; compostaggio di comunità, realizzato da più utenze in collaborazione, attraverso due tipologie di compostiere: di tipo manuale e di tipo elettromeccanico.

Risultati

Si stima che l’attuazione del compostaggio domestico nei territori di progetto al 30/09/2020 abbia consentito di evitare il conferimento di 105,67 tonnellate di rifiuto organico e abbia determinato la produzione di 31,72 tonnellate di compost, impiegabile direttamente dalle utenze come ammendante per giardini e orti.
L’applicazione di questa buona pratica ha dimostrato di avere valide potenzialità per il trattamento e valorizzazione locale della materia organica effettuata direttamene dalle utenze, anche in forma collettiva e collaborativa, nonché di ridurre gli impatti ambientali di tale frazione di rifiuti sul ciclo complessivo, dedicandole un canale alternativo alla raccolta con rifiuto secco residuo o alla necessità di un servizio di raccolta e trasporto a trattamento progettato ad hoc. Anche dal punto di vista economico, già dai primi mesi di sperimentazione sono stati facilmente identificabili i risparmi rispetto a soluzioni alternative.

Condizioni per la replicabilità

Il progetto potrebbe essere replicabile in altre aree con peculiarità territoriali simili

Barriere, criticità, limiti
  • Cambiamento comportamentale
Parole chiave
Prevenzione e riciclo dei rifiuti, compostaggio di comunità