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Organizzazione

XERA S.r.l.
Impresa
sito ufficiale

Localizzazione della buona pratica

Città Sant'Angelo (Pescara)
Abruzzo
Italia

Lingua originale della buona pratica
Inglese
Italiano
Area
Settore
Target Groups
-multinazionali
-utente
-enti pubblici
- aziende di ogni tipo
Tipo di finanziamento
Privato
Livello di Applicazione
Unione Europea
Internazionale
Globale
Nazionale
Regionale
Città
Quartieri
Rurale
Aree produttive
Filiera
Cooperazione e sviluppo
Ambito tematico
Approccio Integrato per Filiera o Settore
Durata
Motivazione

Fin dalla sua nascita, l'azienda è sempre stata particolarmente sensibile alle problematiche sociali ed ambientali. In un mondo sempre più digitalizzato ed interconnesso, l'accessibilità a questi prodotti per tutti è divenuta una priorità, come lo è diventata la consapevolezza di dover iniziare a gestire diversamente i tanti scarti riversati nel nostro mondo. Attualmente il tecnologico (e di conseguenza i RAEE) occupa il settimo posto tra i dieci settori industriali più inquinanti al mondo e, in Italia, ogni anno si produce circa 1 milione di tonnellate di rifiuti, di cui meno del 30% viene recuperato. E' qui che il progetto WEEKO si inserisce, permettendo a Xera di distinguersi dai propri competitor. Nell'era pre-pandemica l'azienda si limitava al ritiro di dispositivi hardware da aziende impiegate nello stesso settore merceologico, principalmente multinazionali, o aziende medio-piccole che svolgevano la stessa tipologia di attività commerciali. I maggiori partner e fornitori erano, perciò, imprese tecnologiche IT che dismettevano usato o prodotti end-of-life e Xera si occupava del ritiro e rigenerazione degli apparati elettronici riutilizzabili, con successiva rimessa sul mercato italiano ed estero, seppur in minima percentuale rispetto al mercato domestico. 

Descrizione

Il progetto WEEKO si compone di 4 fasi:
1. ritiro hardware;
2. scomposizione delle parti;
3. analisi dei materiali;
4. creazione nuovo prodotto.

L'interesse dell'azienda non sta nell'estrazione dei materiali preziosi e delle cosiddette "terre rare", bensì nel coinvolgere studenti universitari nei progetti di ricerca&sviluppo e a creare in futuro, come concretizzazione dell'ultima fase WEEKO, nuovi prodotti d'arredamento nati da materie di scarto, ai quali viene data nuova vita. Caro all'azienda è l'aspetto del coinvolgimento sociale, come da adesione agli obiettivi 1 e 4 dell'Agenda 2030, sull'abbattimento della povertà e sull'accesso ad una migliore istruzione per tutti. Da questa necessità sono stati inseriti assessorato regionale ed enti no-profit, principalmente cooperative sociali, all'interno del progetto, come parte integrante e attiva dello stesso.

Risultati

Nel corso del 2021 WEEKO ha recuperato 19850 apparati di cui 16269 rimessi sul mercato, abbassando di molto la percentuale dei dispositivi scartati. Per quanto riguarda gli enti no- profit, una percentuale del ricavato dell'attività commerciale è stato loro donato, così come una parte dei prodotti rigenerati. L'Agenda WEEKO 2025 è in continuo aggiornamento e sono in corso dialoghi anche con scuole ed istituti da poter coinvolgere. Nonostante le collaborazioni nate di recente, ed il difficile periodo storico in cui sono state avviate, buoni risultati non hanno tardato ad arrivare. L'università partner ha fornito un esaustivo report delle analisi condotte sui materiali, che hanno permesso all'azienda di iniziare ad identificare la possibile destinazione alternativa degli stessi.

Condizioni per la replicabilità

- Capacità tecnologiche per la separazione dei materiali
- Networking con enti no-profit/multinazionali

Barriere, criticità, limiti
  • Domanda insufficiente
  • Investimenti iniziali alti
Parole chiave
riduzione dei RAEE, Gestione dei rifiuti e riciclo, coinvolgimento/inclusione sociale