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Recupero di prodotti in HDPE da avviare a riciclo e trasformazione in MPS da riutilizzare nel nostro ciclo produttivo

Organizzazione

Jcoplastic SpA
Impresa
Jcoplastic SpA

Localizzazione della buona pratica

Battipaglia (Salerno)
Campania
Italia

Buccino (Potenza)
Basilicata
Italia

Lingua originale della buona pratica
Italiano
Area
Settore
Target Groups
P.A. per la parte destinata all' Ecologia. Privati per la parte destinata a Industria e Agricoltura
Tipo di finanziamento
Privato
Livello di Applicazione
Nazionale
Ambito tematico
Approccio Integrato per Filiera o Settore
Durata
Motivazione

Dall'avvio della attività, Jcoplastic ha ritenuto essenziale recuperare i beni a fine vita per evitare che finissero, nel migliore dei casi, in discarica o in inceneritore. La finalità del processo non sempre presenta un valore commerciale, molto dipende dalle quotazioni delle materie prime, ma rappresenta per noi un grande valore sull’impatto ambientale in quanto sottraiamo questi prodotti all’incenerimento (semplice recupero di energia) o alla discarica,  realizzando  un  ciclo chiuso di Economia Circolare che consente di valorizzare e riutilizzare questa MPS nel nostro ciclo produttivo. 
 

Descrizione

I beni in polietilene ad alta densità (HDPE), a fine vita, vengono riacquistati e sottoposti a smontaggio, e dopo un processo di pulizia e sanificazione, vengono triturati. La MPS così ottenuta viene analizzata e caratterizzata, se necessario viene riqualificata ed estrusa per essere reinserita nel nostro ciclo produttivo. La provenienza degli scarti riacquistati è rappresentata da beni in HDPE inerenti alle nostre aree di business, sia di nostra produzione sia di altra provenienza; beni che sono ormai giunti a fine vita e che per i possessori, non essendo più utilizzabili, sono da considerare come rifiuti. Effettuiamo il riacquisto sia da clienti privati (agricoltura e industria) sia dalla P.A. (ecologia). Essendo ormai una pratica consolidata da tempo sono gli stessi nostri clienti a richiederci il recupero del materiale a fine vita.

Risultati

Impatto Ambientale: i beni a fine vita rientrano nel ciclo produttivo e non nel ciclo dei rifiuti. Impatto energetico: l'utilizzo di MPS riduce l'energia necessaria per estrarre, trasportare e produrre MP da fonti fossili, che si traduce in minori emissioni di CO2. Siamo in grado di misurare in circa 8.000 ton la quantità di CO2 non immessa in atmosfera a parità di produzione media (consideriamo il periodo covid e conflitto in Ucraina). Impatto economico: minore acquisto di MP. C'è stato un incremento nell'utilizzo della MPS pari a circa il 38% ( va considerato comunque il periodo anomalo, come sopra). Impatto occupazionale: la filiera occupa manodopera specializzata. In questo periodo l'occupazione è cresciuta di circa il 20% occupando manodopera quasi esclusivamente locale. La BP rappresenta un modello circolare chiuso in confronto con un modello lineare aperto.

Condizioni per la replicabilità

La replicabilità e la trasferibilità di tale pratica sono relativamente semplici, necessitano ovviamente di una certa organizzazione, logistica per il recupero, e industriale per il trattamento dei beni a fine vita. La replicabilità sarebbe più agevole se si avviasse una semplificazione della legislazione nazionale con una diversa definizione di rifiuto e grazie ad incentivi; gioverebbe anche una regolamentazione sulla circolarità con la definizione di un mercato dei materiali riciclati per ovviare alla volatilità dei prezzi.

Barriere, criticità, limiti
  • Assenza di regolamentazione sul tema della circolarità
  • Definizioni di rifiuto
  • Mancanza di incentivi
  • Volatilità del prezzo
Parole chiave
riciclo, riutilizzo, riduzione impatto ambientale, beni a fine vita, risparmio energetico