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Ricondizionamento di computer professionali

Organizzazione

Società Cooperativa - Impresa Sociale Reware
Società cooperativa
Società Cooperativa - Impresa Sociale Reware

Localizzazione della buona pratica

Roma ()
Lazio
Italia

Roma (Roma)
Lazio
Italia

Lingua originale della buona pratica
Italiano
Area
Settore
Target Groups
Reware recupera materiale informatico dismesso da grandi aziende per ricondizionarlo e venderlo a piccole aziende, enti pubblici e privati. Questo è quindi il primo cerchio di portatori di interesse che beneficiano, per i primi, di un risparmio o guadagno economico, per i secondi dell'accesso a materiale informatico professionale altrimenti introvabile. Esiste poi un gran numero di beneficiari indiretti di questa attività che, riducendo il consumo eccessivo di risorse naturali, lo sfruttamento lavorativo e la produzione di rifiuti elettronici evitabili, impatta sulla vita di tantissime persone
Livello di Applicazione
Globale
Ambito tematico
Approccio Integrato per Filiera o Settore
Durata
TRL
TRL 9 - Sistema reale provato in ambiente operativo (produzione competitiva, commercializzazione)
Motivazione

Siamo un gruppo di persone con competenze informatiche che avevano la possibilità di scegliere tra un percorso professionale classico in azienda oppure di creare un'azienda. Abbiamo deciso di intraprendere questo progetto per motivi etici. Siamo tutti, in modi diversi, attivisti e/o volontari e/o cooperanti nel campo dei diritti sociali e digitali, della tutela dell'ambiente e dello sviluppo sostenibile. L'economia circolare era, e rimane, il contesto più adatto dove realizzarci sia umanamente che professionalmente.

Descrizione

Ricondizioniamo computer professionali dismessi da grandi aziende.
Si tratta di PC che, a differenza di quelli cosi detti "commerciali" (per il mercato consumer), sono molto più prestanti, solidi, riparabili e upgradabili e avevano, in origine, un prezzo molto più alto dei computer consumer.
Si tratta inoltre di apparecchiature che le grandi aziende cambiano molto più velocemente di quanto non lo facciano privati e piccoli organizzazioni, pertanto hanno un valore di uso residuo, misurabile sia in valore economico che in anni residui di vita utile, ancora molto significativo.
Questi prodotti, quando ricondizionati (test completo, eventuale riparazione, aumento di Ram, sostituzione di disco e reinstallazione) vengono poi venduti a piccole e medie aziende, organizzazioni no profit, piccoli enti pubblici e privati.
Si tratta di un alternativa a prodotti di fascia economica per il mercato consumer oppure, in alcuni casi, a prodotti di fascia professionale altrimenti inaccessibili per molti.

Risultati

Durante il prima anno di attività, nel 2013 abbiamo ricondizionato qualche centinaia di computer, adesso stiamo arrivano, per il 2023 a numeri molto più significativi: finiremo l'anno con 4000-4500 computer rigenerati, per un valore di poco più di un milione di euro, 8 posti di lavoro a tempo indeterminato, e un tasso di crescita costante del 20-30% su base annua.
Considerando che per un computer servono 1.800 kg di risorse naturali (1.500 di acqua, 200kg di petrolio, 100 kg di minerali), l'attività del 2023 avrà permesso di risparmiare almeno: 6.000 tonnellate di acqua, 800 tonnellate di petrolio, e 400 tonnellate di minerali. Considerando che un computer pesa in media 4 kg, è stata evitata la produzione di 8 tonnellate di RAEE.
Dal punto di vista del consumo energetico, si stima (molto prudenzialmente) che il ciclo di di vita un computer richieda tra i 300 e i 400 kg di CO2eq, quindi nel 2023 abbiamo evitato il consumo di 1600 tonnellate di CO2eq.

Condizioni per la replicabilità

Questo modello di business, paradossalmente, sta già funzionando meglio in altri contesti nazionali, in particolare europei e nord americani. Affinché possa essere meglio riprodotto e applicato in Italia servirebbe: una normativa che implementi realmente la gerarchia dei rifiuti dando priorità al riuso, solo poi alla preparazione per il riutilizzo (recepita tardissimo in Italia) e solo dopo al riciclaggio. In altri paesi europei lo schema EPR sui RAEE è stato implementato con un maggior rispetto di queste priorità, con conseguenze evidenti sulla quantità di materiale rigenerabile disponibile.

Barriere, criticità, limiti
  • Armonizzazione della legislazione dell'UE
  • Aspetti relativi alla quantità
  • Assenza di regolamentazione sul tema della circolarità
  • Cambiamento comportamentale
Parole chiave
RAEE, ricondizionamento, rigenerazione, preparazione per il riutilizzo, riuso