- Home
- Buone Pratiche
- Scuola Brancati: Il GPP e la gestione dei rifiuti derivanti da demolizione e costruzione
Cerca una Buona Pratica
Scuola Brancati: Il GPP e la gestione dei rifiuti derivanti da demolizione e costruzione
Organizzazione |
Comune di Pesaro |
---|---|
Localizzazione della buona pratica |
Pesaro (Pesaro e Urbino) |
Lingua originale della buona pratica |
Italiano
|
Area | |
Settore | |
Target Groups |
Amministrazione Pubblica : Enti locali enti territoriali
Imprese nel settore edile associazioni di categoria: CNA ConfIndustria ANCE ANCI Ordini professionali, GBC Italia centrali di riciclaggio |
Tipo di finanziamento |
Pubblico
|
Livello di Applicazione |
Unione Europea
Nazionale
|
Ambito tematico |
Approccio Integrato per Filiera o Settore
|
Durata |
|
Motivazione
La motivazione per l'inserimento di questa pratica nell'economia circolare sta nella ottimizzazione dei rifiuti derivanti dalla demolizione e costruzione che posso essere riciclati piuttosto che portati a pubblica discarica. L'attività viene sviluppata durante la fase di costruzione, che rappresenta una fase di solito dimentica in un approccio standard da parte delle imprese.
Mediante il bando di gara, viene fatto obbligo alle imprese di produrre le attestazioni delle quantità portate alle centrali di riciclaggio ed effettivamente re-inserite nel mercato come materia prima seconda.
Descrizione
La pratica si prefigge di inserire elementi di circular economy nel settore edilizio attraverso la gestione della demolizione di edifici: l'ottimizzazione dei rifiuti da macerie avviene attraverso una propedeutica demolizione selettiva dividendo i materiali in ragione della propria composizione: laterizio, cemento armato, legno, plastica, rame e catalogando in situ i materiali secondo i codici CER e trasportati ognuno presso idonea centrale di riciclaggio. Questa operazione permette di mantenere il mercato delle centrali di riciclaggio, di spendere meno nella gestione dei rifiuti (8€/t per la centrale di riciclaggio contro 80-120€/t per la pubblica discarica)
Risultati
La pratica ha ottenuto il risultato del 98% di materiale portato a centrali di riciclaggio con le seguenti quantità:
98% RECOVERED WASTE
556630 kg of waste generated
546378 kg of recycled and recovered waste
170201 Wood 100%
170101 Concrete 100%
150106 Mixed packaging 10% - 30%
170405 Iron and steel 100%
170107 Concrete / brick / ceramic 100%
150101 paper and cardboard packaging 100%
170904 Demolition waste 100%
La ricaduta di questa attività è enorme poichè attiva filiere produttive locali e crea mercato per le centrali di riciclaggio aumentando anche la forza lavoro specializzata; l'ente appaltante sostiene un minor costo di smaltimento; Il processo di costruzione, grazie al controllo di tutti i rifiuti e scarti durante l'esecuzione dei lavori, ha un impatto meno dannoso sull'ambiente a vantaggio di tutta la collettività. Se tutti gli appalti pubblici fossero condotti con il controllo dei materiali, si genererebbe una quantità considerevole di materia prima seconda da riutilizzare
Condizioni per la replicabilità
E' necessario avere lo spazio necessario per lo stoccaggio dei rifiuti e tale selezione risulta particolarmente conveniente se l'edificio da demolire è stato costruito prima degli anni 80 quando non si usavano prodotti assemblati. La pratica è possibile se le imprese vengono opportunamente informate e indotte ad attivarsi per una demolizione selettiva attraverso precise richieste da parte della Pubblica Amministrazione inserite nei bandi di gara e capitolati speciali d'Appalto. Ad oggi la pratica può essere ancor più premiante se inserita attraverso l'applicazione dei CAM.
Barriere, criticità, limiti
- Accesso alle informazioni e alle valutazioni pertinenti
- Aspetti relativi alla quantità
- Assenza di regolamentazione sul tema della circolarità
- Cambiamento comportamentale
Parole chiave
Economia circolare,
Edilizia sostenibile,
appalti pubblici,
Green Public Procurement