Buone Pratiche di Economia Circolare
In questa sezione è presente una panoramica delle Buone Pratiche di Economia Circolare, sviluppate dagli stakeholder del territorio nazionale (aziende, associazioni, istituzioni), impegnati in percorsi orientati alla chiusura dei cicli ed alla prevenzione e valorizzazione delle risorse ad ogni livello della catena del valore, nella realizzazione di nuovi modelli di business e progettazione nei sistemi industriali, urbani e territoriali. Ciò al fine di favorire la conoscenza e la diffusione delle eccellenze ed il modo italiano di fare economia circolare, “the Italian way for circular economy”, e promuovere una proficua replicabilità/adattamento dei casi di successo già numerosi nel nostro Paese.
Il database ICESP delle buone pratiche (BP) si alimenta e aggiorna grazie alla collaborazione di tutti i partecipanti ICESP che condividono la propria esperienza, compilando le schede di buone pratiche di economia circolare.
Per facilitare la sottomissione delle BP, in particolare capire quali siano le informazioni da fornire, verificare che una soluzione operativa, una prassi adottata, e/o una soluzione di business sia effettivamente una BP di economia circolare, è stata realizzata una linea guida di supporto:
Scarica la linea guida delle Buone Pratiche
È possibile effettuare ricerca di BP tramite filtri, scaricare la scheda delle BP e richiedere informazioni alle organizzazioni proponenti o a ICESP (info@icesp.it).
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I benefici di questo progetto sono sociali, economici e ambientali: a partire dalla prevenzione della produzione di rifiuti fino al riutilizzo delle eccedenze che permette di evitare lo spreco di acqua, energia e consumo di terreno che sarebbero stati necessari alla produzione dei pasti mettendo in relazione tra loro diverse realtà del territorio nel segno di una responsabilità sociale condivisa, rivolgendo un aiuto concreto ai più bisognosi.
Rispondiamo a due esigenze:
1) ridurre la produzione di rifiuti ed aumentare la % di riciclo;
2) fornire energia pulita e sostenibile, sotto forma di biocarburanti come pellet fatto 100% in Italia, 100% riciclato.
Il nostro scopo è promuovere il riciclo e la valorizzazione degli scarti attraverso attività di business green per produrre localmente pellet 100%ecologici, aiutare le aziende che serviamo a raggiungere i loro obiettivi di sostenibilità (riducendo la loro carbon footprint) e fornire ai consumatori green prodotti eco-friendly in linea con le loro aspettative. Portiamo avanti ulteriori attività di ricerca e sviluppo per creare una serie di prodotti ecologici a maggior valore aggiunto dalla materia prima (ex-rifiuto) attraverso un processo a zero scarti.
Gli obiettivi generali del progetto ECO-PULPLAST sono:
• Ridurre la quantità di scarto di pulper inviato agli inceneritori e alle discariche;
• Produrre nuovi pallet di plastica, a partire dagli scarti di pulper uniti ad altri materiali plastici riciclati;
• Riutilizzo locale dei pallet nell’industria cartaria.
IL PROGETTO: Il progetto LIFE BIOPOL ha come obiettivo la valorizzazione di biomasse animali e vegetali, trasformandole da sottoprodotti a nuove risorse per la produzione di biopolimeri con capacità concianti, riconcianti ed ingrassanti, in alternativa agli ausiliari chimici di origine petrolchimica, attualmente impiegati nel processo conciario.
A seguito di una preliminare sintesi su scala di laboratorio, i biopolimeri verranno prodotti industrialmente in un innovativo impianto prototipo dedicato.
Al fine di minimizzare l’impronta ambientale della nuova tecnologia, le attività sviluppate all’interno di LIFE BIOPOL sono monitorate seguendo appropriati studi sul ciclo di vita dei nuovi prodotti.
LIFE FOSTER -Training, education and communication to reduce food waste in the food service industry
Ciò permetterà di far rientrare nel processo economico risorse che possono diventare nuovi prodotti o materie prime da inserire nuovamente nel ciclo tecnologico e in quello biologico. Ognuna delle città interessate si occupa di una filiera: Copenhagen (capofila) di quella della plastica, Amburgo dei RAEE, Genova del legno e Lisbona dei rifiuti organici.